3. In Ucraina




Mi sveglio con un leggero mal di schiena che attribuisco al letto non proprio confortevole e mi preparo per un’altra tappa di trasferimento caratterizzata da una lunga attesa presso un concessionario Bmw (auto). Da subito i tempi si preannunciano lunghi pertanto un gruppo prosegue verso Kirovograd mentre il furgone con un paio di moto rimangono alla Bmw in attesa della soluzione. La concessionaria non tratta e ripara moto ma per fortuna il responsabile commerciale è un ragazzo molto gentile che si fa in quattro per darci una mano. Dopo alcune ore infruttuose riusciamo a parlare telefonicamente con un motociclista di Donetsk che ci propone un cerchione usato per 1200 Euro. Ci rendiamo conto che è una cifra assurda per un cerchione usato di cui non conosciamo nemmeno le reali condizioni ma siamo anche consapevoli che non ci sono alternative. Il proprietario della moto si riserva di pensarci su nella notte ben sapendo che se non accetta, il viaggio per lui sarà terminato.


Proseguiamo per Kirovograd dove arriviamo alle 20:30. Doccia, cena e passeggiata nel desolato centro cittadino alla ricerca di un bancomat che non si trova. Meno male che in Ucraina le stazioni di servizio e gli hotel prendono le carte di credito.

All'indomani l’offerta per il cerchione viene accettata pertanto alle 8, prima di partire, Valerio telefona all’ucraino e fissa l’appuntamento per le 16 presso l’hotel di Donetsk, ultima nostra fermata in Ucraina.
Giuseppino alla guida del furgone e Valerio con Carmen lasciano il gruppo per arrivare in orario all'appuntamento dove in quattro e quattr’otto vengono smontati e rimontati dischi freno, pneumatico e ruota con estrema soddisfazione dello scettico proprietario.
Nel frattempo arriviamo anche noi, l’hotel è di ottimo livello ma al momento di salire alle camere Simona ed io rimaniamo chiusi in ascensore per alcuni minuti. Non l’auguro a nessuno soprattutto se sei al buio e reduce da una pesante giornata in moto, accaldato e carico di bagagli. Per fortuna Simona l’ha presa con allegria e non smetteva più di ridere… a me più che altro veniva da piangere. La mia camera era all'ottavo piano che ho raggiunto tassativamente con le scale.

Donetsk è una città moderna con grandi viali, belle piazze, belle macchine e ovviamente tante belle donne. A parte le belle donne non sembra nemmeno di essere in Ucraina.