19. In Romania

Il Monastero di Sucevita
Partenza ore 7:30 diretti verso la frontiera dove troviamo una quantità impressionante di auto  con targhe tedesche, italiane, austriache e altre che sono in coda per entrare in Romania. Sono tutte famiglie di lavoratori stranieri che rientrano al posto di lavoro dopo le ferie estive. Non si riesce a passare ma non abbiamo intenzione di rimanere lì tutto il giorno quindi cominciamo ad intrufolarci alla spicciolata tra le lamentele dei presenti. Ad un certo punto un rumeno inizia ad inveire contro di noi che invece facciamo gli “gnorri”. L’atmosfera si surriscalda ed altri cominciano a lamentarsi ferocemente fino a che interviene un doganiere che ci incanala tutti su un passaggio secondario.  E’ fatta, nel giro di un’ora saremo tutti in Romania tranne Giuseppino che con il furgone si farà 5 ore di coda.
Ci sentiamo quasi a casa. Le strade sono belle e si viaggia bene ma la tappa è lunga ed  una inopportuna deviazione al monastero di Sucevita, ci allontana troppo dalla meta che si prevede di raggiungere intorno alle 22.

 



Sono stanco e non ho voglia di arrivare tardi anche stasera quindi mi stacco dal gruppo, faccio una bellissima strada nei Carpazi e mi fermo per la notte verso le 19 a Bistrita. Dopo la doccia ristoratrice faccio 2 passi nel centro storico della città in cerca di un ristorante che individuo facilmente. Ordino un filetto sormontato da una cappella di fungo più verdure varie come contorno, 1 bottiglia di vino, caffè e ammazzacaffè. Il tutto per una cifra intorno ai 20 euro compresa la mancia alla simpatica cameriera.
Ritorno in hotel dove riesco perfino a fare amicizia con la proprietaria che ha sposato un italiano. Non vuole nemmeno che paghi la birra che ho ordinato. Alle 22:30 circa mi telefona Cinzia per sapere se va tutto bene e ci diamo appuntamento per l’indomani sera a Budapest. Loro sono da poco arrivati in hotel a Cluj Napoca.