12. In Kirghizistan

Sul Trono di Salomone
Al mattino mentre attendiamo che un meccanico ripari il furgone approfittiamo per salire sulla montagna che sovrasta Osh chiamata “Trono di Salomone” e per una rapida visita al bazar.

Le Bellezze di Osh
Al Bazar
Povera Bestia ...
La riparazione va per le lunghe pertanto decidiamo di partire con l’obiettivo di ricongiungerci in serata. 
Alcuni si sono già messi in moto, sto per farlo anch'io quando vedo Antonio che mi fa segno che qualcosa non va. Mi avvicino e vedo che la sua Africa Twin ha la gomma posteriore a terra. Ripariamo la gomma con un paio di bombolette di Fast e poi partiamo anche noi affrettandoci a raggiungere gli altri fermi ad un distributore di benzina poco distante. Dopo il rifornimento proseguiamo tutti insieme sbagliando strada un paio di volte prima di imboccare una bella strada panoramica in un paesaggio veramente da favola. Mentre sono fermo a scattare qualche fotografia vengo affiancato da due poliziotti che contrariamente a quanto capitatomi in precedenza, mi chiedono se va tutto bene e se ho bisogno di aiuto oltre ovviamente alle solite domande: da dove vieni? quanti km? ecc. ecc.
Salendo, la strada diventa tutta curve scolpita nella montagna fino a scollinare ai laghi artificiali di Karakol dove ci fermiamo ancora una volta ad ammirare il paesaggio.

Al Lago Karakol


In Kirghizistan, le strade sono ottime e perfettamente asfaltate così procediamo velocemente fino all'abitato di Toktogul dove dovrebbe esserci in nostro hotel. L’hotel però non si trova e sarà la polizia ad informarci che è più indietro di una settantina di km. Non ci resta altro da fare che tornare sui nostri passi alla ricerca dell’hotel dove arriviamo nella completa oscurità alle 21:30. Ci sfamiamo con degli spaghetti scotti quasi immangiabili, qualche verdura scondita e poi andiamo a dormire. Del furgone, nessuna notizia.

Il Lago Toktogul


A colazione incontriamo Paolo giunto nella notte, mentre il furgone, ancora guasto, ha proseguito per Biskhek su un carro attrezzi.
Oggi ci attendono le alte montagne del Kirghizistan che scaliamo tra panorami mozzafiato fino al passo Ala-Bel di 3175 metri. Su questo vasto altopiano, senza una pianta ma con magnifici pascoli, circondato da vette altissime vivono alcune famiglie nomadi che allevano cavalli.







Mi avvicino ad una yurta per vedere come è fatta e vengo subito invitato all'interno da un pastore che insiste per farmi assaggiare del latte fresco e un formaggio che presumo essere di capra. Non voglio offenderlo e quindi lo mangio anche se con qualche preoccupazione per eventuali problemi intestinali. Nei giorni scorsi 4 amici hanno avuto problemi di questo tipo.



Dopo essere scesi di alcuni chilometri imbocchiamo la strada che dovrebbe portarci al passo più alto del viaggio ad oltre 3.600 metri ma la strada finisce davanti ad un tunnel a quota 3.350. Il passo non è percorribile  e bisogna necessariamente proseguire attraverso una stretta galleria intasata dai gas di scarico dei numerosi camion presenti. Dall'altra parte ci attende una ripida discesa che ricorda vagamente il passo dello Spluga.



In breve tempo ci ritroviamo in pianura con una temperatura di 35 gradi e ripenso con nostalgia ai 10 gradi trovati all’Ala Bell Pass. 
Purtroppo non siamo più su quelle incantevoli strade deserte di montagna circondate da cime prossime ai 7.000 metri. Il paesaggio, le strade, il traffico ed il parco auto qui sono più simili ai nostri ed è  col rimpianto di non esserci attardati di più in quota che ci fermiamo a mangiare un boccone prima di proseguire per Biskhek dove arriviamo verso le 17:30.

A Bishkek