Il nostro stupendo viaggio prosegue verso Ovest sfiorando dei tipici villaggi siberiani con le case di legno su una strada che si snoda serpeggiando tra immense foreste di betulle, pittoreschi laghi e vaste radure coltivate. Oltrepassiamo anche gli Urali, unico rilievo in questa immensa pianura. Il paesaggio è abbastanza piacevole anche se non eccezionale, rovinato comunque dalla pioggia e dal grande traffico di mezzi pesanti.
Lungo il tragitto una foratura ci costringe ad una sosta imprevista complicata dalla necessità di procurarci una gomma nuova che troviamo grazie ad un motociclista di passaggio.
Pernottiamo in una specie di affittacamere alla periferia di Ufa con le stanze al sesto piano senza ascensore. Visto il cattivo tempo e la posizione dell’hotel, rinunciamo ad uscire concludendo la serata in compagnia del bravo e gentile motociclista locale.
Il rientro prosegue monotono nella campagna russa sulle solite strade dissestate e scivolose. Anche il traffico continua ad essere particolarmente intenso e come successo spesso in questi ultimi giorni, il gruppo si divide ed io rimango in coda con altri due. Ci sono persone che a mio parere vanno troppo forte, non vedono quasi niente di quello che li circonda ma soprattutto rischiano la pelle. Possibile che non se ne accorgano?
Arriviamo in hotel abbastanza presto, stavolta bello, moderno e dotato di tutti i confort. Prendiamo 2 taxi per il centro e Simona come al solito ci fa da guida. Samara è la tipica città di stampo sovietico impreziosita da una bella passeggiata lungo il Volga dove si ritrovano gli sposini novelli per le foto nel parco accanto ai monumenti. Più avanti c’è una fabbrica di birra con relativo punto vendita. Davvero buona! Assaggiamo anche un pezzetto di quel pesce secco che abbiamo visto spesso lungo la strada ma questo invece non è niente di eccezionale. Continuiamo la nostra passeggiata per le vie del centro ma non trovando nulla di interessante rientriamo in hotel dove terminiamo la serata.
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| A Samara |
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| La Passeggiata sul Volga |
